E’ possibile vendere casa dopo una ristrutturazione con bonus edilizi 110% o 50%? La risposta è sì, tuttavia bisogna fare attenzione ad alcuni requisiti e limitazioni imposte dalla legislazione vigente, soprattutto se per effettuare i lavori si è reso necessario ricorrere ai bonus edilizi e fiscali. Vediamo insieme i casi specifici, modi e tempi attraverso cui è possibile farlo.
Si può vendere casa dopo una ristrutturazione con bonus e agevolazioni edilizie
É possibile vendere casa dopo una ristrutturazione anche se si è ricorso ai bonus edilizi come il Superbonus 110%. In realtà, questa non è una concessione ma una vera e propria opportunità, perché la riqualificazione dello stesso permette di avere accesso ad un valore dell’immobile nettamente superiore rispetto a quello che avrebbe se non fosse ristrutturato.
Naturalmente, per poter vendere correttamente l’immobile che è stato oggetto di ristrutturazione, è necessario che i lavori siano stati eseguiti a regola d’arte, rispettando tutte le limitazioni e le specifiche richieste dalla legge per poter accedere alla detrazione.
Quali sono le tempistiche da rispettare prima di poter vendere
Prima di vendere casa dopo una ristrutturazione con bonus edilizio è necessario che i lavori siano stati terminati e svolte correttamente tutte le procedure di segnalazione, oltre che quelle formali come asseverazioni e certificazioni dei pagamenti.
Il problema riguarda, essenzialmente, quello che succede alle rate di detrazione fiscale non godute. La legge ha una clausola generale in cui dichiara che tutte le detrazioni non godute per la ristrutturazione di una casa con un bonus fiscale passano in capo al nuovo acquirente in maniera automatica, nel segno della continuità.
Naturalmente, questa possibilità può essere declinata inserendo all’interno del rogito preliminare di compravendita che le rate non godute restino in capo al venditore. In questo senso, solitamente la legge esclude di poter rivendere una casa dopo la ristrutturazione edilizia perché questa comporta una plusvalenza che deve essere pagata dal punto di vista fiscale.
Come si gestisce il discorso della plusvalenza
Vendere casa dopo una ristrutturazione con bonus e agevolazione edilizia può esporre ad una tassazione maggiore. In particolare, secondo la legge bisogna tenere conto della plusvalenza che si genera fra il prezzo di vendita dell’immobile e il suo valore iniziale: la parte eccedente, infatti, è sottoposta a tassazione. Il governo ha scelto di inserire questo cavillo per evitare fenomeni speculativi sia dei privati che degli istituti di credito bancario.
Per questo motivo, solitamente è considerata plusvalenza solamente quella che interviene quando l’immobile viene venduto a terzi prima dei 5 anni dalla fine dei lavori. Per evitare di pagarla, l’acquirente deve verificare che l’immobile sia stato abitata per un periodo di tempo pari ad almeno la metà di quello trascorso da quando la si possiede. Questo intervallo temporale comincia a decorrere dalla data del rogito ed è quindi un’informazione fondamentale che deve essere verificata prima di acquistare l’immobile.
Inoltre, c’è una piccola eccezione a questa regola generale: se i lavori hanno comportato un aumento del valore in modo duraturo, allora le spese per questi interventi sono completamente deducibili dal valore generato dalla plusvalenza e, in questo senso, non sono tassabili. Questo vale anche nel caso in cui si sia usufruito del Superbonus 110%.
È possibile vendere casa anche durante la ristrutturazione
Sì, il proprietario dell’immobile può vendere casa anche se la ristrutturazione è ancora in corso. Tuttavia in questo caso ci sono da considerare diversi aspetti: A seconda del modo di fruizione del beneficio – ossia detrazione dall’IRPEF, sconto in fattura ovvero cessione del credito – cambieranno anche i requisiti e le modalità di compravendita.
Innanzitutto, chi vuole vendere casa durante la ristrutturazione edilizia e ha già comunicato all’Agenzia delle Entrate la cessione del credito all’impresa che materialmente effettua i lavori sarà l’unico beneficiario dei benefici.
Nel caso in cui, invece, i lavori di ristrutturazione edile siano stati fruiti come cessione del credito a terzi – solitamente è il caso celebre della cessione nei confronti delle banche – lo stesso continuerà a godere dei benefici derivanti dalla cessione.
In ultimo, se non c’è stata ancora la comunicazione della cessione del credito all’Agenzia delle Entrate ma subentra la compravendita, sarà necessario per le due parti stipulare un accordo dove si dichiara espressamente la volontà o meno di effettuare la cessione.
Sono un agente immobiliare e Lilium è la mia agenzia, che condivido con il mio insuperabile socio. Cerco di fare il mio lavoro nel migliore dei modi, aiutando i clienti ad acquistare o vendere casa ed occupandomi in prima persona di tutto quello che non possono fare loro. Sono professionale, precisa e puntuale e assito il cliente in tutte le fasi della compravendita: dalla promozione, passando per l’assistenza, fino al rogito, offendo un servizio qualificato.