Col termine “prima casa”, ci si riferisce alla residenza principale di una persona, quella in cui si porta la residenza e quindi si vive, e per la quale sono previsti benefici fiscali e agevolazioni.
Affinché un immobile sia considerato la “prima casa”, devono essere soddisfatte alcune condizioni:
- l’immobile deve appartenere a una delle seguenti categorie: A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7, A/11;
- l’abitazione deve trovarsi all’interno del Comune in cui l’acquirente ha la residenza (in caso contrario, l’acquirente ha 18 mesi di tempo per trasferire la sua residenza nel Comune dell’immobile acquistato).
Le agevolazioni spettano anche per l’acquisto delle pertinenze appartenenti alle categorie C/2, C/6 e C/7, nel limite di una pertinenza per categoria. Inoltre, si può parlare di prima casa anche quando essa non è sita nel Comune di residenza dell’acquirente bensì nel Comune in cui svolge la sua attività o ha sede il suo datore di lavoro.
In caso una prima casa già la si avesse, per poterne acquistare una con le agevolazioni previste è necessario vendere la “vecchia” casa entro 12 mesi dall’acquisto di quella nuova.
Acquistare casa nel 2024 conviene?
La congiuntura macroeconomica e geopolitica nel periodo 2020-2022 ha lasciato notevoli conseguenze sul settore immobiliare. Se in passato fu la crisi dei mutui subprime del 2008 a mettere in ginocchio il comparto, oggi sono diversi fattori a generare incertezza, dalla pandemia da COVID-19 al conflitto bellico tra Russia e Ucraina. Due eventi, questi, che hanno provocato una crisi economica diffusa, problemi legati all’approvvigionamento energetico e ai carburanti, un aumento dei livelli di disoccupazione, la crescita dell’inflazione e complicazioni nell’ottenere finanziamenti.
La situazione è ulteriormente complicata dal costante aumento dei tassi d’interesse della BCE. Secondo le stime, nel 2024 i prezzi delle case aumenteranno, segnando un +30% rispetto al 2019. La media, in Italia, sarà di circa 1.500 euro al metro quadro.
Acquistare casa come investimento immobiliare, dunque, nel 2024 ancora non conviene. Tuttavia per una prima casa – che risponde di fatto a una necessità – le cose sono diverse (e ci sono comunque città e quartieri in cui gli aumenti dei prezzi nel 2024 saranno nulli o minimi).
Conviene comprare casa se si è giovani?
Secondo quanto riportato dall’Osservatorio Sara Assicurazioni, emerge con sempre maggiore evidenza la crescente importanza della dimora, soprattutto considerando la diffusione del lavoro da casa, nell’ambito delle nuove generazioni.
Dai dati raccolti, risulta che il 50% degli italiani, sia giovani che meno giovani, attribuisce un senso di appartenenza più marcato all’abitazione in seguito all’acquisto, considerandolo anche un investimento a lungo termine (49%). Questo patrimonio potrebbe eventualmente essere ceduto in futuro (21%) e, nel corso del tempo, diventare persino un’eredità destinata ai figli (35%).
Una minoranza di individui, invece, predilige l’affitto, motivando tale scelta principalmente con la minore responsabilità a carico (46%), ad esempio in caso di danni o spese impreviste, e con il fatto che non sia necessario un investimento iniziale considerevole (30%).
Secondo l’indagine condotta, la casa non viene vista solamente come una transazione commerciale, bensì come un patrimonio da curare e su cui valga la pena investire ulteriormente, nonostante alcune preoccupazioni legate ai mutui (41%) e all’indebitamento a lungo termine, oltre che ai costi immobiliari (25%).
La proprietà richiede attenzione costante attraverso manutenzione regolare (65%), investimenti in sicurezza (25%) e anche l’adesione a una polizza assicurativa (32%). In questo contesto, le due principali coperture considerate per proteggere il proprio bene sono quelle per danni e incidenti domestici (50%) e contro furto e rapina (42%). Considerando gli impatti di eventi naturali e cambiamenti climatici, un 31% dichiara che si sentirebbe più sicuro con protezioni contro fenomeni come alluvioni e terremoti.
Comprare casa quando si è giovani, dunque, continua ad essere conveniente. Lo è per le agevolazioni prima casa, innanzitutto, ma anche per la garanzia mutui prima casa (che proseguirà nel 2024).
Quali agevolazioni fiscali ci sono per l’acquisto della prima casa?
Il Bonus prima casa è destinato a finire il 31 dicembre 2023.
Salvo proroghe, dall’1 gennaio 2024 si tornerà dunque a parlare di agevolazioni fiscali “standard”. Che, per l’acquisto della prima casa, prevedono imposte ridotte: imposta di registro al 2%, imposta ipotecaria e catastale a 50 euro l’una. In caso di acquisto da imprese che applicano l’IVA, l’aliquota scende dal 10% al 4%, mentre le imposte di registro, ipotecarie e catastali sono pari a 200 euro cadauna.
Inoltre, la Legge di Bilancio 2024 prevede la possibilità di fruire della garanzia dell’80% prevista dal Fondo per l’acquisto della prima casa, in caso si necessitasse di un mutuo.
Tale misura è riservata ai giovani under 36 con ISEE pari o inferiore a 40.000 euro annui, alle giovani coppie, ai nuclei familiari monogenitoriali con figli minori e ai conduttori di alloggi IACP. L’immobile acquistato non deve però superare i 250.000 euro.
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