Una delle questioni che molto spesso in famiglia ci si pone riguarda l’intestazione della casa, o comunque di un immobile, ad un minore. In linea generale, per intestare una casa, devono solitamente essere coinvolti soggetti legalmente capaci, e dunque adulti o entità giuridiche come società.
Se si intende trasferire una proprietà ad un minore, è necessario adottare soluzioni legali alternative. Ad esempio, un adulto può fungere da tutore legale o rappresentante del minore e detenere la proprietà in suo nome fino a quando – raggiunta la maggiore età – potrà diventarne proprietario a pieno titolo.
Ma vediamo, nel dettaglio, quando e come è possibile intestare la casa ad un minore di 18 anni.
Come si fa a intestare la casa a una persona con meno di 18 anni?
Per Legge, il soggetto minore di 18 anni viene considerato incapace d’agire. Tuttavia, intestare la casa ad un minorenne è possibile. Ciò viene fatto in genere quando i genitori scelgono di acquistare una proprietà da intestare al figlio, magari per approfittare di un’occasione vantaggiosa, per assicurargli una certa stabilità economica, o per sottrarre un bene ai creditori, o quando i nonni scelgono di donare al nipote la loro abitazione.
La Legge, per tutelare il minore nei suddetti casi, ha introdotto l’articolo 320 del Codice Civile. Questo stabilisce l’obbligo, per i genitori, di ricevere il permesso dal giudice prima di intestare un immobile ad un figlio con meno di 18 anni.
I genitori devono dunque presentare la richiesta al giudice competente, che potrà poi dare il suo consenso o negare l’operazione, a seconda di ciò che ritiene più conveniente e utile per il minore. Questo, in caso di compravendita.
La seconda via per intestare casa ad un minore è la donazione da parte dei genitori o dei nonni. Quando a donare sono i genitori, per la verità, la questione è un po’ complessa, in quanto vanno a rivestire un duplice ruolo: quello dei donanti e quello dei rappresentanti.
La donazione, infatti, può causare problemi in tema di alimenti: qualora il donante dovesse trovarsi in una situazione di ristrettezze economiche, il donatario sarebbe infatti chiamato a prestargli gli alimenti, con precedenza rispetto agli altri familiari.
Per evitare tale situazione, la Legge permette di introdurre un “curatore speciale”, e dunque un adulto diverso dal genitore donante, selezionato dal giudice, che rappresenti il minore e i suoi interessi nell’atto d’acquisto per donazione.
L’unica soluzione che non prevede l’autorizzazione è la donazione indiretta: i genitori acquistano un immobile, impegnandosi a donarlo al figlio al compimento dei 18 anni. È il cosiddetto “negozio a favore di un terzo”, tipico del caso in cui un genitore intende acquistare un immobile per indirizzare i suoi effetti al figlio minorenne.
Quanto costa intestare la casa a un minore?
In caso di donazione diretta con agevolazione Prima Casa, le spese sono di:
- 50-200 euro per le imposte ipotecaria e catastale;
- 50-200 euro per l’imposta di bollo.
In caso non si possa parlare di prima casa, le imposte ipotecarie e catastali ammontano rispettivamente al 2% e all’1% del valore dell’immobile.
L’imposta di donazione è dovuta solo se l’immobile supera il 1 milione di euro.
A tali costi bisogna poi aggiungere la parcella del notaio.
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